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GUARDA L’UCCELLINO ARTE POESIA E MUSICA ALL’ORATORIO DELL’IMMACOLATA DI S.GIORGIO SCARAMPI, in terra di Langa.
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Dal 6 giugno al 19 settembre 2010
Il
6 giugno è stato eseguito il Gran
concerto a cura di ANTIDOGMA MUSICA del maestro ENRICO
CORREGGIA con musiche di Caldara, Scarlatti, L.Mozart, Monteverdi, Delibes,
Janequin
sul tema degli uccelli. Erano presenti i poeti che hanno pubblicato le loro liriche sugli uccelli nel catalogo della mostra
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Disegno di Nella Caffaratti In vendita presso la mostra: edizione 7975 di Pulcinoelefante di Alberto Casiraghy
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Che
cosa vogliamo fare con questa variopinta famiglia uccellifera nella quindicesima
estate della Scarampi Foundation? Intanto un allestimento sorprendente per
trasformare il nostro amato Oratorio dell’Immacolata in un luogo della
meraviglia che sappia stupirci come può fare l’arte insieme alla poesia e
alla musica. Una
miriade di uccelli ci ricorda che questa chiesa è stata il crocevia di tanti
sogni, in partenza e in arrivo: spazio aperto e non recinto ma piuttosto un
trampolino di lancio da cui spiccare il volo verso cieli luminosi. Sogni gioiosi
perlopiù, legati all’arte alla cultura alla musica, senza però dimenticare
che grandi poeti si sono invece paragonati in senso luttuoso agli uccelli, tanto
maestosi nei cieli quanto maldestri in terra come l’albatros baudelairiano. Dice
Franz Kafka a un suo giovane seguace aspirante scrittore, Gustav Janouch:
“…Lei descrive il poeta come uomo meravigliosamente grande che posa i piedi
per terra, mentre la testa scompare tra le nubi. Questa è naturalmente
un’immagine molto comune entro l’ambito della mentalità convenzionale dei
piccoli borghesi. E’ un’illusione di desideri reconditi che non ha niente a
che vedere con la realtà. Il poeta è sempre molto più piccolo e più debole
della media sociale. Perciò sente il peso dell’esistenza terrena molto più
intensamente degli altri uomini. Il canto è per lui personalmente un grido. Per
l’artista l’arte è un affanno, mediante il quale egli si rende libero per
un altro affanno. Non è un gigante,ma soltanto un uccello più o meno
variopinto nella gabbia della sua esistenza.” Non
solo ai poeti la gabbia dell’esistenza impedisce di volare
e proprio per rifiutare il
peso della terra gli uccelli scarampiani stanno in alto, appesi sopra le nostre
teste, pronti per spiccare il volo. Ciò che ci inchioda a terra è la nefasta
religione dell’utile che impedisce ai sogni di realizzarsi e ci porta verso il
baratro. Il nostro compito sempre di più sta nel rivendicare l’importanza di
ciò che apparentemente è inutile o viene considerato tale: il mondo
immateriale dei sogni di cui questi
uccelli sono il simbolo. Quassù, da 15 anni, “time is not money”. Dice
un proverbio irlandese che quando Dio creò il tempo ne fece abbastanza. Il
tempo infatti deve appartenerci, è per noi e per la crescita dello spirito al
servizio delle grandi idee che non tramontano mai. Ammirando questi fantastici
alati messaggeri brindo con voi a tutte le cose inutili che ho incontrato nella
mia vita: mi sono state tutte indispensabili. Franco
Vaccaneo
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