GUARDA L’UCCELLINO

ARTE POESIA E MUSICA ALL’ORATORIO DELL’IMMACOLATA DI S.GIORGIO SCARAMPI, in terra di Langa.  

 

Dal 6 giugno al 19 settembre 2010


installazione  GUARDA L’UCCELLINO
2011 uccelli di carta, 500 uccelli fischianti di terracotta, 2000 pastelli con l’uccellino in volo. L’installazione è stata ideata e allestita da ARTIVAGANTI, ANEMOS e LINO BARAZZETTI.

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ostra fotografica sull’AVIFAUNA stanziale piemontese
scatti in natura di NINO PERASSI degli AMICI DEL PO di Villafranca Piemonte.

Il 6 giugno è stato eseguito il Gran concerto a cura di ANTIDOGMA MUSICA del maestro ENRICO CORREGGIA con musiche di Caldara, Scarlatti, L.Mozart, Monteverdi, Delibes, Janequin sul tema degli uccelli.

Erano presenti i poeti che hanno pubblicato le loro liriche sugli uccelli nel catalogo della mostra

 


Disegno di Nella Caffaratti


In vendita presso la mostra: edizione 7975 di Pulcinoelefante di Alberto Casiraghy


 

Che cosa vogliamo fare con questa variopinta famiglia uccellifera nella quindicesima estate della Scarampi Foundation? Intanto un allestimento sorprendente per trasformare il nostro amato Oratorio dell’Immacolata in un luogo della meraviglia che sappia stupirci come può fare l’arte insieme alla poesia e alla musica.

Una miriade di uccelli ci ricorda che questa chiesa è stata il crocevia di tanti sogni, in partenza e in arrivo: spazio aperto e non recinto ma piuttosto un trampolino di lancio da cui spiccare il volo verso cieli luminosi. Sogni gioiosi perlopiù, legati all’arte alla cultura alla musica, senza però dimenticare che grandi poeti si sono invece paragonati in senso luttuoso agli uccelli, tanto maestosi nei cieli quanto maldestri in terra come l’albatros baudelairiano.

Dice Franz Kafka a un suo giovane seguace aspirante scrittore, Gustav Janouch: “…Lei descrive il poeta come uomo meravigliosamente grande che posa i piedi per terra, mentre la testa scompare tra le nubi. Questa è naturalmente un’immagine molto comune entro l’ambito della mentalità convenzionale dei piccoli borghesi. E’ un’illusione di desideri reconditi che non ha niente a che vedere con la realtà. Il poeta è sempre molto più piccolo e più debole della media sociale. Perciò sente il peso dell’esistenza terrena molto più intensamente degli altri uomini. Il canto è per lui personalmente un grido. Per l’artista l’arte è un affanno, mediante il quale egli si rende libero per un altro affanno. Non è un gigante,ma soltanto un uccello più o meno variopinto nella gabbia della sua esistenza.”

Non solo ai poeti la gabbia dell’esistenza impedisce di volare  e proprio per rifiutare  il peso della terra gli uccelli scarampiani stanno in alto, appesi sopra le nostre teste, pronti per spiccare il volo. Ciò che ci inchioda a terra è la nefasta religione dell’utile che impedisce ai sogni di realizzarsi e ci porta verso il baratro. Il nostro compito sempre di più sta nel rivendicare l’importanza di ciò che apparentemente è inutile o viene considerato tale: il mondo immateriale dei sogni  di cui questi uccelli sono il simbolo.

Quassù, da 15 anni, “time is not money”. Dice un proverbio irlandese che quando Dio creò il tempo ne fece abbastanza. Il tempo infatti deve appartenerci, è per noi e per la crescita dello spirito al servizio delle grandi idee che non tramontano mai. Ammirando questi fantastici alati messaggeri brindo con voi a tutte le cose inutili che ho incontrato nella mia vita: mi sono state tutte indispensabili.

Franco Vaccaneo