Per molto tempo,durante la festa del paese, la rottura delle pignatte, più che un gioco, era un rito, una tradizione antica, che tentava la fortuna, quella di trovare e rompere la pignatta con i regali più belli o più appetiti che una volta erano dolci e qualche soldino. Ad una corda, sospesa tra due alberi o pali conficcati nel terreno, si appendevano delle pignatte piene di coriandoli, dolci, regalini, soldi o segatura o acqua. I concorrenti a turno venivano bendati, poi fatti girare come trottole per far perdere loro il senso della direzione. Una volta liberati, i concorrenti dovevano vibrare colpi con un bastone per colpire le pignatte. La gente, attorno, stando attenta ad evitare i colpi andati a vuoto, dava indicazioni al concorrente, molte volte confondendolo o guidandolo a seconda se gli spettatori erano "avversari" o "amici" del bendato. La Pignatta è anche un gioco tradizionale sudamericano. Si svolge appendendo al centro un pupazzo di cartone di qualsiasi forma pieno di leccornie al suo interno. Il festeggiato apre le danze colpendo con un bastone il pupazzo e poi a turno tutti gli altri fin quando, distruggendosi completamente, il pupazzo sprigiona tutti i suoi dolci lasciandoli cadere a terra. Ed è proprio in questo momento che tutti si fiondano ai suoi piedi cercando di racimolare il bottino più grosso!

Nei giorni della TRANSUMANZA Artivaganti di Saluzzo invita i margari al gioco della 
rottura delle pignatte, 14 PIGNATTE di terracotta fatte da un abile artigiano e da un gruppo di 
artisti. 
I concorrenti che si iscriveranno, protetti da un casco zoomorfo e bendati, dovranno rompere 
una pignatta con una mazza ricevendo la sorpresa che il tupin contiene: dolciumi, poesie 
scritte su striscioline di carta, portafortuna o ... acqua. 
I tupin resteranno esposti dal mattino per essere ammirati appesi a una fune tesa fra due pali 
in attesa della loro sorte. 
Opere d’arte e artigianato dalla durata effimera, destinate ad essere sacrificate per un momento 
di gioia nella FESTA che continua con MUSICA, balli, mangiate e bevute, come buon augurio 
un attimo prima che cominci l’alpeggio.